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Le informazioni personali pubblicate nei social media aprono la strada ai cybercriminali

August 2010


Un esperimento rivela che il 75 % degli esempi di username e password utilizzati nei social network sono identici a quelli usati per accedere agli account di posta elettronica

Bucarest, 04 Agosto 2010 - BitDefender®, noto produttore di soluzioni innovative di sicurezza suggerisce agli utenti di social network di prestare particolare attenzione alle impostazioni e alla sicurezza delle proprie informazioni di accesso.
Secondo un esperimento condotto da BitDefender, molti utenti delle piattaforme di social network più popolari non sembrano preoccupati rispetto alla privacy del proprio account e alla protezione dei propri dati sensibili,. Condotto nell’arco di una settimana, questo esperimento ha rivelato che più di 250.000 indirizzi email, username e password di utenti non molto prudenti possono essere rintracciati online, postati su blog, collaboration platforms, torrent e altri canali.
Un controllo casuale di una lista campione di indirizzi email, username e password ha anche dimostrato che l’87% degli account esposti sono ancora validi ed è possibile accedervi con i dati rubati. Inoltre, un numero sostanziale degli account di posta elettronica verificati casualmente ha rivelato che il 75% degli utenti utilizza la stessa password per accedere sia ai social network sia ai propri account email.
“La possibilità di trovare una quantità così incredibile di dati sensibili con solo qualche click attraverso i motori di ricerca è molto allarmante. I risultati preoccupanti di questo esperimento dovrebbero rendere gli utenti consapevoli che aggiungere una password a un account di posta elettronica o di un social network dovrebbe essere una scelta seria come quella di aggiungere una serratura di alta qualità alla propria casa”, afferma Sabina Datcu, BitDefender E-Threat Analyst e autrice dell’esperimento.
Le implicazioni per la sicurezza sono numerose, a partire dal furto di dati personali e sensibili, l’utilizzo degli account di posta o di social network per disseminare spam e malware fino a problemi più seri e costosi.
“Per esempio, immaginate che qualcuno acceda al vostro account di social network e cominci a vendere tutti i beni virtuali che possedete in un social game, o a postare contenuti pornografici per vostro conto. O peggio, riflettere sul fatto che un cyber criminale possa impadronirsi del vostro account email e rubare la vostra identità. Perciò, state attenti quando scegliete la vostra password e come la utilizzate” ha concluso Datcu.
Ulteriori dettagli sull’esperimento sono disponibili su www.malwarecity.com, un’iniziativa di BitDefender per la comunità della sicurezza informatica e una risorsa gratuita per chi è interessato alla propria sicurezza online.

Nessuna informazione privata di questo studio sarà conservata, divulgata o usata contro le persone che l’hanno rivelata. Tutti i marchi e i prodotti menzionati sono marchi registrati e appartengono alle rispettive aziende.


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